La Storia

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A Bevazzana, un piccolo centro tra S. Michele al Tagliamento e Lignano Sabbiadoro, si estende il cuore antico dell’azienda agricola “dott. Domenico Toniatti Giacometti”,  destinata alla coltivazione dei filari di vite. In una zona votata alla viticoltura, dal 1500 la famiglia Toniatti Giacometti si colloca come un punto di riferimento per il territorio, fondando la prima Cantina Sociale per il paese di Latisana. Gli ingegneri della famiglia sono stati i fautori della bonifica della limitrofa Laguna Veneta che dona ai produttori vitivinicoli salinità e profumi nei vini bianchi e sensazioni fruttate nei vini rossi. La vocazione della vite ha radici assai lontane nella storia della regione, già conosciuta dagli antichi romani che, sfruttavano l’agricoltura anche grazie alla facilità di transito delle strade consolari in direzione d’oltralpe.

Dalla vigna, le molteplici operazioni della vinificazione e dell’invecchiamento sono il compito della cantina situata a Latisana nel cuore del paese, sia ora, sia nella prima sede, acquistata agli inizi del secolo scorso e costruita su un terreno di proprietà della famiglia Gasperi. Dagli inizi del secolo scorso, in cui il consumo del prodotto finito era destinato alla popolazione del paese in forma di vino sfuso, l’azienda di famiglia ha moltiplicato la produzione per quanto riguarda i prodotti dell’imbottigliamento, più consono ai gusti e abitudini odierni e adatti alle esigenze di vendita più ampi e dislocati.

Vigneti e Cavalli, un legame molto forte

Già dal XV secolo questi terreni sono vocati alla viticoltura.

Ciò che caratterizza la particolarità di questa antica azienda vinicola è l’affascinante contorno in cui sorge.
Un centinaio di ettari dell’azienda, infatti, sono dedicati all’allevamento dei cavalli da corsa, di razza trottatrice, che pascolano nei grandi paddocks limitrofi alle vigne. 

Questi affascinanti atleti, i cui nomi dei puledri sono sempre accostati a un emblematico suffisso “jet”, sono un fiore all’occhiello che i vini di famiglia ricordano nell’etichetta, con un richiamo di sfondo ai paddocks e alla silhouette del cavallo e con la volontà di intitolare tre vini con i nomi degli stalloni che hanno contribuito a rendere grande l’allevamento di casa.

Supergill è riservato un rosso di grande polposità e balsamica suadenza speziata.

Supergill
Qualto e Fausto Branchini

Qualto, il primo stallone a proiettare i “jet” nel panorama italiano, è dedicata la magnum di Refosco dal peduncolo rosso affinato in botti di legno.

Sharif di Jesolo, il più grande razzatore di sempre che ha migliorato il sangue indigeno e ha fatto conoscere nel mondo l’allevamento dei jet, è dedicato un uvaggio bianco dal carattere forte e suadente.

Sharif di Jesolo